Sei felice?

Parecchio che non scrivo, che non scrivo qui perche' la mia agenda e' piena di parole.

La primavera e' arrivata anche quest'anno, forse prima fuori che nell'anima. Tra poco saranno 23 i miei anni, ma devo dire che ne sento di piu'. Dentro e fuori. Forse basterebbe riprendermi un di serenita' per riavere i miei anni. Forse dedicarmi piu' a me che agli altri sarebbe solo un sano egoismo.

Una mattina di queste, svegliata presto, a malincuore sono dovuta uscire a prendermi un caffe'. In un bar, in una piazza piena di gente senza una bellissima vista del lago, a cui sono forse piu' abituata. In un posto a me alquanto estraneo, dove non ho particolari ricordi, richiami. E soprattutto sola. Ho scelto di sedermi ad un tavolino fuori. Il Sola mi scaldava il cuore ferito ed il vento mi accarezzava il volto. Un volto triste e pieno di domande. Lo stesso vento che mi accarezzava mi portava via il pensiero a mio padre. Al suo essere uomo e non al suo essere padre. Al mio essere donna. Io mi voglio bene, perche' faccio sempre cosi? La domanda piu' ricorrente... Perche' faccio cosi?
Ad un certo punto sento il bisogno di scrivere, di dare sfogo ai miei pensieri. Tiro fuori l'agenda, apro ad una pagina a caso ed inizio a scrivere, senza pensare che mai qualcuno potrebbe leggere quelle mie parole, quei miei pensieri intimi. Mi fermo e guardo le persone... Chi corre, chi ride, chi parla al telefono, chi e' li' per lavoro, chi come me si gode un caffe', ma nessuno che piange, Io sento la voglia di farlo. Ma Bia, non puoi. Piangere e soffrire pubblicamente sembra maleducazione e debolezza. Allora cosa posso fare? Come posso risolvere tutto cio'? E quando ho smesso di chiedermelo, il vento volta la pagina dell'agenda. Eccola la risposta...voltare pagina Bia! Ed ecco quel sentimento di tristezza che mi avvolge ancora di piu', che mi fa sentire vulnerabile ma forte. Dopotutto, ho provato a fare del mio meglio ed a lungo, cosa mi trattiene ormai?
-" Sei felice, Bia?"
-" Ci stavo giusto pensando... Mi merito di esserlo? Certo Bia, che domande ti fai? Hai le tue mancanze come tutti, ma caxxo se te lo meriti. Dopotutto non sei un mostro."

Continuo a pensare a mio padre per tutto il resto della giornata...

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